coppettazione

La coppettazione è una tecnica che prevede l’utilizzo di coppette poste sulla pelle per creare una pressione negativa (o depressione).

La coppettazione risale ai tempi antichi ed è stata utilizzata in tutto il mondo.

Alcuni esempi:

– Nel 400 a.C. ERODOTO descrisse la coppettazione come trattamento per molti disturbi, tra cui cattiva digestione, mancanza di appetito e mal di testa.

IPPOCRATE sosteneva la coppettazione per disturbi ginecologici, dolori alla schiena e agli arti, faringite, malattie polmonari e disturbi alle orecchie.

– La coppettazione è stata menzionata nel famoso Papiro Ebers nell’ANTICO EGITTO (1550 a.C.).

– In MEDIO ORIENTE, la coppettazione era sostenuta da eminenti medici come Abu Bakr Al-Razi (854-925 d.C.), Ibn Sina (980-1037 d.C.) e Al- Zahrawi (936-1036 d.C.).

– In CINA, la coppettazione è stata registrata come trattamento medico nei testi di Mawangdui Silk (sigillati nel 168 a.C.).

– Nell’ANTICA EUROPA, nel I secolo d.C., CELSO consigliava la coppettazione per estrarre il veleno dai morsi e per gli ascessi. Nel II secolo d.C. ARETEO trattò il prolasso uterino, il colera e l’epilessia con la coppettazione.

– Anche GALENO è stato un sostenitore della coppettazione.

Personalmente, con questa pratica, ho tratto con successo molti disturbi quali mal di testa, dolori muscolari, ansia/stress/depressione, insonnia, stitichezza, cellulite, disturbi del sistema linfatico e molti altri. Affiancata ad altre pratiche derivanti dalla Medicina Cinese è qualcosa di indescrivibilmente efficace e piacevole.

 

Le sue principali funzioni sono infatti:

sciogliere tensioni muscolari, spesso dovute ad eccessivi sforzi fisici (es. sport agonistici) o a situazioni di stress prolungato;

sbloccare e smuovere tensioni psichiche. Con le coppette si lavora principalmente sui quattro canali di Vescica Urinaria che passano sulla schiena, dove troviamo punti Shu e Ben Shen utilizzati anche in agopuntura;

stimolare la circolazione sanguigna nei punti in cui vengono applicate le coppette, facilitando l’eliminazione delle tossine e la rigenerazione dell’organismo;

muovere i liquidi evitando ristagni. Viene utilizzata molto spesso e con successo per la cellulite;

Il trattamento con le coppette lascia dei segni sulla pelle per qualche giorno (da 2/3 a 10) e, il colore dei segni stessi, dà un indizio sulla situazione energetica della persona ricevente, che può essere riassunta a grandi linee in questo modo:

 

ROSSO VIVO: quando si ha un eccesso di calore e quindi una possibile infiammazione;

DA ROSSO INTENSO A MAGENTA: quando il calore è cronico e stagnante;

BLU-VIOLACEO: in caso di ristagno con assenza di calore. In questo caso, il Vento (inteso come patogeno esterno in Medicina Cinese), è bloccato in una zona del corpo;

DA BLU SCURO A VIOLA SCURO TENDENTE AL NERO: accumulo cronico di “Vento veleno”. Il sangue nell’area è tossico e deve essere drenato.

COLORAZIONE SCURA INTENSA: che svanisce dopo la rimozione della coppetta, indica tossine che entrano in profondità nel corpo.

PALLIDA BIANCASTRA: scarsa circolazione a causa di un blocco energetico. In questo caso è bene interrompere immediatamente la coppettazione e scaldare con altre tecniche di moxibustione e massaggi.

 

Per ogni tipo di colorazione, l’operatore prosegue con il trattamento intervenendo con la tecnica di coppettazione più consona al caso specifico. Questo però è ciò a cui dobbiamo pensare noi operatori, in quanto il ricevente deve pensare soltanto a rilassarsi e godersi ogni secondo.

La coppettazione non è una pratica rivolta a tutti. È bene evitare nei casi in cui si hanno problematiche alla pelle (ad es. dermatiti), malattie del sangue, capillari fragili.

 

Nel mio lavoro, il trattamento di coppettazione è sempre preceduto:

– da un colloquio (più lungo al primo incontro e di veloce aggiornamento ai successivi);

– dall’ascolto dei polsi;

– dall’osservazione della lingua;

in modo da poter avere, della persona ricevente, un quadro energetico chiaro e ben preciso su cui lavorare.

 

Il trattamento di coppettazione è un trattamento complementare, per cui è sempre preceduto da tecniche di shiatsu e riflessologia e/o integrato da ulteriori pratiche quali la moxibustione.